LA NASCITA DEL CRISTO – SIMBOLISMO E MISTICISMO – LA PRIMA INIZIAZIONE

Luce

Nella vita di ogni uomo, avviene un momento in cui una scintilla di illuminazione, una fioca e tenue luce proveniente dall’anima, si accende nella coscienza cerebrale.

sirioQuella scintilla splendente ancora a intermittenza, brilla nel cielo della coscienza oscurato dall’ignoranza e come la stella a cinque punte segnò la via ai Magi, la luce della stella interiore, indica la via allo stanco pellegrino che vorrebbe far ritorno alla casa del Padre. Molte vite, prima di quel giorno, sono state spese nei labirinti dell’illusione, ma giunge finalmente il tempo in cui l’idea della divinità viene percepita, e un’anelito di vento soffia sulla fiamma dell’aspirazione spirituale affinché questa possa precipitare come esperienza reale sul piano fisico. L’uomo, osservando dunque la stella che brilla a Oriente sale addosso al suo cavallo e persegue l’ideale, con ferma devozione e dedizione. Stancatosi della ruota ciclica del desiderio che per eoni lo condusse nel dolore e nella frustrazione, rivolge ora lo sguardo dentro se stesso, affidagatendo le redini della sua vita e del suo destino all’anima, il vero auriga del carro corporeo. Inverte, così la ruota del karma, poiché fatta la richiesta interiore, egli sceglie intenzionalmente di aprirsi alle dodici fatiche erculee che faranno di lui un giorno, un dio degno dell’Olimpo. L’uomo comune diviene ora un’aspirante ai misteri iniziatici, il quale domanda al Maestro interiore, il permesso di oltrepassare la porta d’oro dell’iniziazione. Il giorno della gloria eterna, scritto ormai nelle stelle, si avvicina e nulla più potrà impedire al fuoco interiore di rivelargli l’Angelo della Presenza e più tardi la Presenza stessa.

SpiraleLa natura evolve attraverso periodi di intensa attività e riposo, segue un movimento apparentemente ciclico, ma che si conclude sempre con un moto a spirale, orientato verso il centro della Vita Una. Si sperimentano dapprima le paia degli opposti sfocianti nel conflitto e nel dolore, per poi trovare l’equilibrio attraverso la loro sublimazione in armonia e saggezza. L’uomo, dotato di un corpo fisico come mezzo di esperienza ed espressione creativa, di un corpo emotivo e senziente veicolo del desiderio e recipiente dell’intuizione e di un meccanismo mentale capace di percepire la sintesi del tutto, la volontà e il proposito divino, segue anch’egli il movimento ciclico nella spirale evolutiva della vita, passando per le dodici case dello zodiaco. Ogni uomo percepisce e viene influenzato dall’energia delle dodici costellazioni, secondo il moto orario, che da Ariete giunge Toro passando per i Pesci. Così facendo l’uomo sperimenta la caduta nella materia più densa, chiamato processo del divenire. Ma arriva un giorno in cui l’uomo, dopo aver raggiunto l’equilibrio in Bilancia e trasmutato il desiderio materiale in aspirazione al divino in Toro, inverte la propria ruota del karma ed inizia il processoastrologia (1) della risalita che conduce all’Essere, percorrendo così le dodici case dello zodiaco secondo il moto anti-orario, che da Ariete conduce a Pesci passando per il Toro. Quelomento segna l’ingresso sul sentiero, la risalita evolutiva verso lo Spirito, e l’aspirante ai misteri iniziatici intraprende le dodici fatiche che ogni Salvatore del Mondo ha compiuto in vita prima di lui. Passando dall’Ariete si giunge al Toro, dai Gemelli al Cancro e dal Leone alla Vergine sperimentando la prima tappa iniziatica chiamata col nome di seconda nascita (spirituale) o la nascita del Cristo (interiore). Va ricordato, però che ogni segno influenza ma non determina poiché soltanto dopo che la prova sia stata riconosciuta, accettata, compresa e trascesa può essere aperta la porta per quella successiva.

annunciazione96Si dice che la nascita del Cristo venne annuncia da un Angelo, la voce dell’intuizione che parla nel silenzio, apparso a Maria, simbolo della personalità dell’uomo pronta per il futuro concepimento. Abbiamo quindi l’angelo o l’anima che, feconda l’ovulo della mente in Ariete, annunciando la nascita del Cristo che si terrà sotto il segno della Vergine. Ariete, segno di fuoco influenza la mente, per questo è il segno dell’inizio, della ri-organizzazione, del ri-orientamento e della rigenerazione.

Nel grande libro delle stelle, oltre la figura femminile della Vergine se ne ritrovano altre tre, connesse al cassiopeacammino iniziatico. Cassiopea, la donna sul trono che regna quando l’uomo è annebbiato dalla materialità della vita. Tale costellazione è associata a quella dell’Ariete poiché la nota fondamentale di questo segno dal punto di vista della personalità è “Si ricerchi la forma”, mentre per l’anima a moto invertito è “Avanzo e dal piano della mente governo”. Simboleggia, l’anima che comincia a coordinare il suo strumento o l’aspirante, dotato di una personalità ancora separativa, che si appresta ad alzarsi dal trono della materia per calcare il sentiero della rinuncia e della rinascita.

Chioma di BereniceLa seconda figura femminile è la Chioma di Berenice, la donna che porta il bambino, simbolo proprio del lavoro dell’aspirante fino alla nascita del Cristo. La Chioma di Bernice è associata alla costellazione della Vergine, la cui nota fondamentale dal punto di vista dell’anima è: “Sono la Madre ed il Bambino, sono Dio e sono la Materia”, poiché Spirito e materia sono la stessa identica cosa che si esprime a frequenze e vibrazioni apparentemente differenti.

Andromeda_II_by_DrawingNightmare

Infine, ritroviamo Andromeda, la donna in catene, l’iniziato che sottomette l’intera personalità all’Amore e Volontà divina culminante alla settima iniziazione, in cui si libera per sempre dalla ruota del karma e diviene il Salvatore del mondo. Questa costellazione è associata ai Pesci la cui nota fondamentale dal punto di vista dell’anima è: “Lascio la casa del Padre e, ritornando, salvo”. La meta simboleggiata dal Cristo al momento della risurrezione che spetta ad ogni uomo che riesce a sciogliere i sette sigilli dell’Apocalisse.

GraalOgni salvatore del mondo nacque da una vergine, costellazione le cui stelle formano un calice, il calice dell’amara sofferenza, del dolore e delle prove della vita a cui si assoggetta deliberatamente ogni uomo che entra in incarnazione. Il Santo Graal, di cui si narra contenga il sangue di Cristo datore della vita eterna, può essere bevuto solo da colui che calcando il sentiero trasforma la propria conoscenza dapprima in esperienza diretta e successivamente in Saggezza divina. Così ogni uomo, riponendo se stesso sull’altare della purificazione e del servizio attivo, dona le redini del suo carro all’iniziatore, il maestro nel cuore, l’anima. Dopo aver purificato mente, cuore e corpo sotto l’influsso dell’Ariete, del Toro e dei Gemelli, questi vengono allineati all’anima, permettendo così alla voce dell’intuizione di riflettersi nel lago calmo della coscienza in Cancro. In Leone, invece ritroviamo la personalità forte ed integrata che si sottomette completamente all’anima, seguendo la via dell’amore e dell’altruismo piuttosto che quellaMaschile e Femminile dell’egoismo, dell’opportunismo, della rabbia, della critica e della crudeltà. In Vergine infine si fondono le dualità maschile e femminile in un’unico essere e nel cuore dell’uomo nasce il Cristo. La scintilla di luce, accesa in Ariete diventa un fuoco che divampa fino al centro del cuore in Vergine e l’uomo per la prima volta conosce se stesso trovando la sua via di servizio. Da quel momento nulla sarà più lo stesso ed un nuovo cammino si aprirà dinanzi al lui fino a al giorno in cui non berrà il sangue del Graal in Scorpione divenendo il discepolo accettato, poi l’iniziato in Capricorno, il Servitore in Acquario e il Salvatore del Mondo in Pesci.

Nell’esperienza del cuore in Vergine, l’anima non sarà più vissuta come una vana teoria ma diverrà realtà di vita pratica e creativa. TaoEssa instaurerà un grande punto di contatto con il suo meccanismo proprio perché avrà iniziato a sciogliere la più grande idea separativa della vita, quella di vedere una personalità ed un’anima come separate ed anche la materia come diversa dallo Spirito. Davanti all’uomo nuovo così appare la prima grande visione sintetica della vita nella quale bene e male fanno parte dell’Uno e che la creazione nonostante l’apparente male, dolore, caos e imperfezione in realtà è soltanto Amore, Bellezza e Perfezione.

Nella storia evangelica, il Cristo bambino nacque a Betlemme, dall’ebraico “la casa del pane”. Il pane è simbolo delle necessità degli uomini, e soltanto chi inizia a percepire l’Amore e il Proposito divino intraprende la via del servizio e può saziare la fame spirituale nel mondo. Il pane è il corpo di Cristo, veicolo di espressione dello Spirito Santo, il principio di intelligenza attiva e creativa ed è associato alla prima iniziazione poiché l’iniziato acquisisce un notevole dominio sulmoltiplicazione dei pani e dei pesci corpo fisico ed impara ad equilibrare le forze sullo stesso piano. Nel vangelo il pane si ritrova in altre due occasioni, durante la moltiplicazione dei pani e dei pesci offerti alla folla e durante l’ultima cena. Nel primo caso il Cristo aprì la via ad un grande evento planetario, grazie alla sua venuta, insieme a quella del Buddha 500 anni prima, l’umanità nel suo complesso potrà prendere la prima iniziazione, questo è uno degli intenti planetari per cui ogni uomo che ha risvegliato la natura cristica vi aderisce e contribuisce. Così il pane simbolo della materia è associato ai pesci, simbolo dell’anima, la quale dirige il suo strumento. Nell’ultima cena, invece il pane viene unito al vino, questi sono il simbolo della cerimonia Ultima_cenainiziatica per i discepoli che presero la seconda iniziazione. Il sangue è portatore di vita, così come l’acqua e i due sono intimamente connessi ed associati al piano astrale e delle emozioni; nella seconda prova iniziatica si apre l’esperienza su quel piano, così come alla prima si aprì sul piano eterico-fisico. Il Cristo infatti prese la seconda iniziazione sulle rive del Giordano, dove ricevette il battesimo immerso nell’acqua.

Tornando alla storia della nascita, il Cristo venne al mondo all’interno di una mangiatoia che a quell’epocapresepe_storia era spesso all’interno delle grotte. Qui vi si ritrovano la sintesi della vita, espressa dal regno minerale (la grotta), il regno vegetale (la paglia), il regno animale (il bue e l’asino), il regno umano (Giuseppe e Maria) ed il regno spirituale (il Cristo). I cinque regni della natura riuniti insieme, poiché 5 è il numero della mente illuminata ed inclusiva, della personalità fusa con l’anima, della stella a 5 punte dell’iniziazione che guida l’iniziato fino al momento della trasfigurazione (III Iniziazione) quando effettivamente entrerà nel regno detto spirituale, da quel momento in poi sarà la luce dello Spirito a guidarlo verso la crocifissione in Acquario e la risurrezione in Pesci (IV e V Iniziazione).

Il bue e l’asino, simboleggiano rispettivamente l’anima, l’illuminazione (il toro) e la personalità ancora loto 1000testarda (l’asino). All’interno del cervello ci sono due ghiandole associate a questi due aspetti: la ghiandola pineale o epifisi e il corpo pituitario o ipofisi. Queste, come ogni ghiandola, sono in rapporto con dei centri di forza nella sostanza eterica, chiamati chakra. La prima è in rapporto con il chakra della corona o il loto dai mille petali, centro che diverrà realmente attivo alla settima iniziazione quando si raggiungerà la perfezione spirituale e l’identificazione con lo Spirito, poiché il numero 1000 simboleggia ciò, come il 10 prima di questo simboleggiò la perfezione della personalità e il 100 quella dell’anima. L’altro centro è il chakra situato fra le sopracciglia, il chakra Ajna o il loto dai 2 petali. E’ il ajna
centro dapprima della personalità integrata e successivamente della personalità fusa con l’anima, poiché il 2 è numero della dualità ma che si risolve alla fine nell’unità. Questo centro è diverso da tutti gli altri poiché i suoi petali sono disposti orizzontalmente, come le due braccia di una croce, simbolo dei due sentieri percorribili dall’uomo: quello della mano sinistra, la magia nera, la via della personalità egoista e opportunista o quello della mano destra, la magia bianca, la via dell’anima che mira alla perfezione spirituale, alla coscienza di gruppo e all’attuazione del proposito divino. Insieme formano la croce su cui ogni uomo deve salire prima di raggiungere la perfezione nel chakra della corona per la risurrezione finale. Il chakra della corona e la ghiandola pineale sono dunque associati al toro che irradia di luce il chakra Ajna e il corpo pituitario, così che l’uomo possa finalmente vedere oltre i veli del mondo fenomenico luce 2e relativo. In antiche scritture è riportato così: “Il Toro di Dio, porta la luce nella fronte e gli occhi ne trasmettono la radianza; la testa carica di forza magnetica, rassomiglia ad un sole splendente e dal loto della testa parte il sentiero di luce. Esso penetra nell’Essere Maggiore producendo un fuoco vivo. Il Toro di Dio vede l’Angelo Solare e sa che questo Angelo è la luce in cui egli cammina.” Così, i
due centri della
testa divengono reciprocamente attivi e la luce della testa risplende. Si stabilisce una linea di luce, che consente un libero influsso reciproco, fra questi due centri e le corrispettive ghiandole, allora diventa possibile la prima iniziazione, la nascita nella grotta del cuore, che troverà la sua espressione alla terza iniziazione, la trasfigurazione sul monte Ajna e verrà ultimata alla settima iniziazione nella grotta della ghiandola pineale.Molecular Thoughts La tenue luce diventa in modo sempre crescente un canale splendente, che come un ponte unisce dapprima il cervello e la mente all’anima e successivamente allo Spirito. Il ponte che in oriente viene chiamato con il nome di Antahkarara. Alla prima iniziazione, dunque la linea di luce è ancora tenue e instabile, ma esiste e l’energia liberata si distribuisce nei sette centri o chakra disposti lungo la spina dorsale del corpo eterico, ricevendo energia, forza ed espansione, così che il neo-iniziato abbia un corpo più responsivo e sensibile, utile per il tipo di servizio da svolgere. Alla seconda iniziazione, invece si espanderanno i chakra astrali e alla terza i chakra del corpo mentale. In una sfera più ampia, il toro e l’asino mostrano il futuro, poiché ancora una volta la personalità dovrà essere sottomessa alla seconda iniziazione, quando il Cristo dopo il battesimo entrerà nel deserto interiore, detto anche la notte dell’anima dove si scontrerà contro il diavolo interiore, la forma pensiero di ignoranza e di illusione di tutte le vite passate condensate nel guardiano della soglia, colui che ostacola la via. Questa iniziazione, poiché l’iniziato ha espanso i chakra del corpo astrale risulta essere la più duale e difficile da superare ma nessuna prova sarà mai impossibile e la capacità di amore e fede accresciuti nel discepolo lo metteranno in condizione di dissolvere il guardiano della soglia e con esso ogni idea duale e separativa. Raggiunta quest’ultima consapevolezza l’occhio singolo sarà ochakras-07ra colmo di luce e il Cristo potrà prendere la terza iniziazione sul monte dell’Ajna, espandendo i chakra del corpo mentale. Dopo questa iniziazione ritroviamo nuovamente l’asino nella domenica delle palme, la personalità completamente domata e allineata all’anima, poiché l’iniziato ha crocifisso se stesso per un bene più grande, essere un servitore mondiale. Salendo sulla croce fissa dei cieli, la nota dominante dell’iniziato sarà ora espressa da quattro segni dello zodiaco, Scorpione, Toro, Leone, Acquario, in un modo nuovo poiché ora l’iniziato ha conosciuto se stesso in qualità di Spirito.  Nella sua coscienza infatti potranno esprimersi le seguenti affermazioni:  “L’illusione non può trattenermi, sono l’uccello che vola libero”, poiché l’illusione dello scorpione si risolve nella consapevole dello Spirito, l’aquila; “Cerco l’illuminazione e sono io stesso la luce.”, i due occhi, simbolo della visione duale di se stesso e della vita, vengono definitivamente risolti nella luce radiante, di cui il Toro è portatore, dell’occhio singolo, l’Uno; “Conosco me stesso come l’Uno. Governo secondo la Legge”, il leone della personalità ormai trascesa per lo Spirito che ora può operare in accordo con la legge del karma in ogni sua manifestazione sia fisica che nei piani sottili; ed infine “
Sono colui che serve, sono il dispensatore dell’acqua di vita”, la missione dell’acquario, il servitore mondiale.

Giuseppe, Gesù e Maria, simboleggiano, l’Aspetto Padre (Giuseppe) o l’Aspetto Vita che si esprime comeGiuseppe, Gesù Maria Volontà o Proposito o Potere (nel suo aspetto inferiore è il corpo mentale); l’Aspetto Figlio (Gesù) o l’Aspetto Coscienza che si esprime come Amore e Saggezza (nel suo aspetto inferiore è il corpo astrale); l’aspetto Madre o Spirito Santo (Maria) o l’Aspetto apparenza fenomenica, madre natura, la materia che si esprime come Intelligenza attiva e Creativa (nel suo aspetto inferiore è il corpo eterico-fisico). La trinità presente nel cosmo che si rapporta come analogia nel tutto e nell’uomo stesso. 

MagiI tre Magi che per giungere al Cristo seguirono la stella che brilla a oriente (l’anima) rappresentano con il loro doni, oro, incenso e mirra, i tre aspetti inferiori: il corpo fisico-eterico, astrale e mentale che giungono alla rinascita seguendo il cammino dettato dalla voce dell’intuizione (la stelle a cinque punte che rifulge ad Oriente). La personalità, offrendo i propri doni si allinea, così all’Amore e alla Volontà dell’Anima.

I Tre magi simboleggiano anche i tre canali descritti dalle tradizioni indù della Kundalini, sono Idà l’aspetto femminile, Pingalà, l’aspetto maschile e Sushumnà, il canale centrale, la via di mezzo in cui il fuoco interiore della materia fondendosi con il fuoco pranico sale nella zona del chakra del cuore, la grotta, permettendo sushumna 2così di ricevere la prima iniziazione detta iniziazione minore in quanto insieme alla seconda non sono altro che la preparazione per quella maggiore quando il Cristo sarà adulto e dopo il deserto salirà sul monte della trasfigurazione, la terza iniziazione o la prima maggiore. Quest’ultima permetterà l’entrata effettiva nel regno spirituale, la Gerarchia di luce, detta anche la Loggia Azzurra. In questo processo alchemico ed iniziatico, tutto il corpo eterico rifulgerà di luce, poiché alla prima iniziazione, i sette chakra principali del corpo eterico si espanderanno permettendo così all’uomo di percepire la creazione e se stesso in un modo nuovo, più inclusivo e amorevole. Ogni iniziazione permette quindi una penetrazione sempre maggiore nella mente universale ed un identificazione con il propositivo divino, una visione sintetica ed inclusiva della vita e delle sue leggi, ed una crescente capacità di esprimere Amore e Saggezza. Così nell’uomo nuovo che ha ricevuto questa seconda nascita, si apre dinnanzi a lui il sentiero del discepolato, dell’iniziazione, del servitore e del salvatore del mondo così da sciogliere i sigilli descritti nell’Apocalisse di Giovanni e giungere al giorno della RivelazioneBuddha_3. I Magi, in una analogia più ampia rappresentano i tre aspetti superiori dello Spirito, l’Aspetto Intelligenza Attiva, la Saggezza, l’Aspetto Amore e l’Aspetto Volontà. I tre Magi sono quindi i Tre Re, i grandi Avatar o Illuminati del passato, il Buddha il signore di Saggezza; del presente, il Cristo il Signore dell’Amore; del futuro l’Avatar che dovrà ancora venire il Signore di Volontà e Potere, che si incarnerà quando tutta l’umanità giungerà almeno alla prima iniziazione.

preghieraQuesto è lo scenario della gloriosa nascita nella luce, la prima delle cinque mete, che spettano ad ogni uomo, che ha deciso di intraprendere la via dell’iniziazione; cammino che non prevede soltanto la purificazione dei propri meccanismi mentale, emotivo e fisico, ma l’assoggettamento dell’intera personalità alla voce che parla nel silenzio, alla percezione dell’Amore divino, e all’attuazione del Proposito divino percepito, attraverso il servizio attivo e creativo sul piano fisico. La prima iniziazione è per colui che con discernimento, disciplina e amore ripone il proprio cuore e la mente al servizio del maestro interiore, la divinità innata e celata.

[Hermes]

Per maggiori approfondimenti:

Scarica gratuitamente il libro di Hermes: “Il Fiore della Vita” o “Il Sentiero del Discepolato – Vol. I – Note introduttive sull’iniziazione” o il libro di Alice Ann Bailey “Iniziazione Umana e Solare” nella sezione Area Download.

Leggi anche l’articolo: Ariete – La Prima Fatica di Ercole – La cattura delle giumente antropofaghe, cliccando qui.

I falsi Guru, le false esperienze di Samadhi e Kundalini e le false canalizzazioni

Gatto e la volpe

Oggigiorno sempre più diffuse sono le persone che dicono di essere in contatto con Maestri realizzati e/o extraterrestri con il fenomeno ormai noto del channeling o canalizzazione; altri dicono di aver già risvegliato il fuoco Kundalini ed essere entrati nel sublime stato di beatitudine chiamato Samadhi; altri ancora invece sentendosi già realizzati si proclamano come delle guide spirituali o incarnazioni di esseri divini o stellari. Naturalmente agli occhi di chi realmente non conosce, non sapendo discernere tra il vero e il falso, questi fenomeni appaiono reali credendo, così a tutte la fandonie raccontate.

E’ un fatto ormai noto, nella storia sia passata che contemporanea, che molte persone, in qualunque settore della vita operino, tendono ad approfittarsi delle debolezze altrui per soddisfare le proprie brame personali. Nel campo spirituale, un tempo la Chiesa vendeva le indulgenze, oggi tramontata l’idea del peccato, in questa nuova era di apparente risveglio, è sorta invece l’idea dell’IO SONO. Una filosofia “sacra” volta a condurre all’identificazione con il Sé superiore e con il Tutto, ridotta invece all’esaltazione della personalità, delle proprie esperienze, contatti o visioni e del proprio status “spirituale” di realizzazione.

Ma come mai tutto ciò?

I casi possono essere i più svariati, innanzitutto ogni periodo storico ha la propria tendenza e moda, in questo attuale il tema principale è la spiritualità. Essa è un terreno fertile e non ancora dimostrabile scientificamente, dove ognuno può dire la “propria” senza che sia contraddetto con prove schiaccianti dichiaranti il contrario. Un buon oratore che abbia anche una conoscenza adeguata, sa sicuramente come conquistare il suo pubblico ed essendo che oggi gran parte dell’umanità è polarizzata sul piano emotivo, risvegliare gli ideali e il desiderio è la strada vincente a tale scopo. Oggi tantissime persone sono insoddisfatte della vita, depresse, annoiate, sempre alla ricerca di qualcosa che gli stravolga la vita e che li faccia sentire libere e complete, i “falsi guru” a tal proposito fanno leva proprio su queste emozioni accendendo il desiderio di illuminazione o semplicemente di pace, serenità e benessere, spingendo così le persone a credere alle loro parole. Come dei lupi travestiti da agnellini mascherano bene il loro vero volto.

L’uomo cerca sempre qualcosa su cui aggrapparsi e considerando che, in questo attuale periodo di consumismo, sta trovando insoddisfacente gran parte della materialità che offre la vita fisica è passato ad attaccarsi ai fenomeni astrali e ad altre persone ritenute illuminate, così da potersi garantire l’entrata in “paradiso” oggi chiamato col nome di “nirvana”.

Ma cosa ci guadagnano queste persone che si sentono dei leader nel campo spirituale? 

Molto spesso in realtà l’unico guadagno che vogliono è quello di farsi un nome, di essere famosi ed avere dei seguaci. Altri cercano di farsi pubblicità per spingere poi alla vendita di qualche prodotto o servizio. Ma in entrambi i casi è sempre la brama di potere a muovere la persona, che poi sia di carattere intellettuale, emotiva o fisica, poco importa. 

Esistono poi altri casi di persone che credono realmente nelle loro esperienze (anche se non realmente effettive), spinte così in apparenza da un movente altruistico e di servizio. In quest’ultimo caso anche se l’intento può essere positivo il risultato di solito non è lo è mai. Ingannate dal piano astrale in realtà tali persone non godono di una vera spiritualità, in quanto non posseggono nè l’onniscienza, né la saggezza, né comunque un vero contatto con il divino, tale da aiutare se stessi o gli altri. Quest’ultimo è uno stato non riconosciuto neanche dalla persona illusa, ma comunque non giustificabile a tal proposito. 

In tutti questi casi, come disse il Cristo, sono “dei ciechi che guidano altri ciechi” ed il risultato non è di certo cambiato negli ultimi duemila anni, finiranno infatti “entrambi nella fossa”. Alla fine, quindi chi ci rimette realmente sono le migliaia di persone che credendo a questi impostori e ad ogni loro minima parola, sprofondando sempre più nell’ignoranza e nell’illusione, non giungendo così a quell’espansione di coscienza della buddhità o della mente illuminata, tanto ricercata. 

Lasciatemi dire, per esperienza personale, che la maggior parte di coloro che crede di poter canalizzare insegnamenti o di innalzarsi il fuoco kundalini, è spesso preda di allucinazioni di vario genere, ma non di quello che realmente affermano. Avvolte cadono vittima del subconscio; altri di aspirazioni e desideri repressi che vengano dall’attuale vita o da quella precedente; altri ancora da ambizioni della personalità stessa; da un contatto telepatico con altri uomini o da anime disincarnate  non più evolute di loro e spesso di grado ancora inferiore. Generalmente i discepoli polarizzati sul piano mentale superiore o su quello animico, non usano i metodi di comunicazione del piano astrale come la penna e la tavoletta, la scrittura automatica, la voce diretta e la trance. Questi non sono indice di vero progresso spirituale, ne di saggezza, ne della volontà dell’anima e la mente del medium o di chi canalizza  purtroppo è accecata da questa realtà falsata e corrotta, spesso non riconosciuta come tale.

La vera canalizzazione esiste, questo lo devo anche sottolineare, e molti nella storia ne sono stati un esempio genuino. Ma un vero maestro o un iniziato ai misteri non si proclama mai tale, ne dice di essere in contatto con forze soprannaturali a meno che nel bisogno del momento non sia mosso dalla pura volontà dell’anima. Il pericolo sarebbe quello di innescare attrazione per i fenomeni occulti nelle persone, distraendoli dalla vera ricerca del Sé e della verità, che si trova al di là del mondo fenomenico e della relatività. Molti discepoli lavorano in modo anonimo proprio per evitare anche l’attaccamento nei confronti di chi canalizza o nella personalità di un Maestro. 

Oggi giorno, molti auto-definitisi servitori del risveglio sono bravi con le parole, ma chi realmente è capace di conformarle alle azioni nel quotidiano e nei pensieri? 

Il Cristo stesso duemila anni or sono disse: “Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto”. (Matteo: 24, 11)

I Mastri e gli iniziati si riconoscono principalmente per il loro esempio di vita, per il servizio reso al mondo e per l’amore incondizionato che compiono e manifestano sulla Terra in modo impersonale e distaccato.

Sul tema della kundalini, altro fenomeno molto ambito, c’è molta confusione in materia specialmente sul suo risveglio ed effetti. Essa sarà attivata solo quando l’anima avrà raggiunto un completo “dominio” sulla personalità in modo che ogni idea di separazione sia rimossa. Inoltre sono i centri eterici o chakra già risvegliati, espansi e roteanti ad una tale velocità che permettono l’elevazione del fuoco, non il contrario. Ricordo inoltre che i chakra non si attivano con la semplice meditazione, altrimenti l’espansione sarebbe solo momentanea, essi rispondono alla propria consapevolezza e virtù acquisite. Kundalini quindi è il processo culmine che avviene dopo tantissime espansione di coscienza, le quali hanno portato l’uomo ad essere realmente un’anima incarnata in Terra, come lo fu il Cristo in Galilea e il Buddha in India. E’ veramente difficile risvegliarla e può essere attivata solo con un fortissimo atto di volontà. Quando invece avviene  prematuramente i pericoli sono tantissimi:

“..Se un uomo, col potere della volontà o per lo sviluppo eccessivo del lato mentale del suo carattere acquistasse il potere di fondere questi fuochi della materia e di farli salire, correrebbe il pericolo dell’ossessione, della pazzia, della morte fisica, o di terribili menomazioni in qualche parte del corpo, come pure correrebbe il rischio di uno sviluppo eccessivo dell’impulso sessuale, a causa dell’invio della forza verso l’alto in modo non equilibrato, o a causa della deviazione della radiazione verso centri indesiderabili”. (Alice Bailey – “Trattato del Fuoco Cosmico” – Il libraio delle stelle).

Ma come riconoscere quando questi fenomeni nelle persone sono avvenuti realmente o sono semplicemente vittime della loro personalità egoista ed illusa?

Il primo metodo è quello di osservare il loro comportamento quotidiano e non tanto le parole che professano. Osservando il loro modo di reagire nelle situazioni più difficili e drammatiche. Osservando se l’amore di cui tanto si vantano è conforme alle azioni pratiche e volto in modo impersonale ed altruistico senza distinzione alcuna basta sul piacere o non piacere, simpatia o antipatia. Osservando quindi il loro potere di discernere e se l’impulso che li muove all’azione sia dettato dalla personalità ancora egoista ed egocentrica, volto all’esaltazione di se e dell’esperienze personali e spirituali oppure da quello animico. 

Ricordate: i discepoli sono così occupati a parlare dell’insegnamento sulla verità che non hanno ne tempo ne voglia di parlare di se stessi. Realizzandosi dunque come anima, chi realmente compie l’esperienza? 

Si dice che le esperienze spirituali più profonde e più intime non dovrebbero mai essere riferite. È fondamentalmente vero, e non c’è ricercatore autentico che sia minimamente interessato a discuterne. Più profonda e più vitale è l’esperienza e minore è la tentazione di parlarne. Solo i principianti alle prese con un avvenimento teorico, immaginario, ne rivendicano l’esperienza”. (Alice Bailey – “Autobiografia incompiuta” – Il libraio delle stelle). 

Il primo metodo sarà, quindi basato sulla capacità di osservare e di discernere; sulla propria conoscenza, intelligenza ed intuizione.

Il secondo metodo è quello della conferma effettiva tramite il “vedere” o il “sentire” il corpo di luce, il corpo astrale ed eterico e con essi i chakra corrispettivi. Oggi giorno sempre più persone stanno sviluppando doti di psicometria e chiaroveggenza e presto nessun segreto sarà più tenuto segreto. Al di la delle tante parole che si sentono e si dicono, al di là delle tante maschere che le persone si creano, sotto questo vestito di carne, ognuno di noi brilla ed irradia luce secondo la propria vera consapevolezza. Lì non esistono parole o maschere che velano, lì l’uomo appare per come realmente è! Quando le persone potranno percepirla o sentirla metteremo finalmente fine a tutti i falsi guru e tutte le false esperienze astrali, di kundalini e di channeling che la gente tanto professa come spiritualità. A quel punto come disse il Cristo: “un giorno nulla sarà nascosto e tutti i segreti saranno gridati dai tetti“. 

All’occhio del chiaroveggente o al tatto del mediatore nulla può sfuggire. Nessuno può aver innalzato la kundalini quando ancora i chakra risultano essere poco espansi o roteanti lentamente. Nessuno può averla innalzata senza che l’esternazione fisica del canale centrale eterico, il sushumna, non si sia attivato. Esistono inoltre delle reti separatorie tra un centro e l’altro che devono essere bruciate dall’espansione stessa dei chakra principali prima che il fuoco possa irrompere nel canale centrale. E questo non è che l’abc. Esiste, infatti una scienza occulta molto profonda riguardante i centri e il corpo eterico e nessuno che non possieda tale conoscenza può permettersi di “giocare” col fuoco.

Sempre più persone stanno sviluppando queste doti e presto tutti gli impostori verranno rovesciati dai loro troni. Nessuno potrà più affermare di “operare in nome della luce” o proclamarsi tale, se almeno non avrà fatto nascere il Cristo nella Grotta del Cuore, e non parlo per semplice metafora, questa affermazione ha una valenza occulta molto profonda. L’antahkarana, il ponte o (il filo d’oro) che unisce l’anima ai corpi sottili e al cervello fisico permette di far fluire l’intuizione e penetrare in una realtà che non vede più una personalità separata dall’anima e dal Tutto. La Kundalini viene risvegliata solo quando la costruzione di questo ponte è stata ultimata ed i chakra dei corpi sottili (eterico, astrale e mentale) come conseguenza siano già stati ampiamente risvegliati ed espansi. Espansione che, sottolineo, avviene per risveglio di coscienza e non concentrandosi su di essi tramite una tecnica meditativa. Espansione che avviene solo quando tutti i nodi di ignoranza e di illusione, di attaccamento e di avversione e di qualunque altra forma di annebbiamento astrale e mentale siano stati riconosciuti, compresi e trascesi.

Diffidate dunque dalle imitazioni. Ognuno di voi è il guru di se stesso. Questo è il primo compito dell’aspirante sul sentiero e del discepolo: riconoscere la propria voce interiore; allineare l’intera personalità all’anima, sublimando i vizi nelle virtù; sviluppare il discernimento spirituale; abbattere ogni barriera di separazione fra se stesso e l’anima e fra l’anima e lo Spirito così che la dualità venga trascesa per l’unità.

Questo è il lavoro che mi sono proposto di mediare ne: “Il Fiore della Vita”, riportando spesso le parole e i consigli di chi ha raggiunto quelle alte vette.

Quando l’uomo non calcherà più il sentiero ma diverrà il sentiero stesso, quando avrà messo a tacere ogni voce della personalità egoista ed egocentrica, allora potrà udire la voce che parla nel silenzio. Solo allora l’allievo sarà pronto e il Maestro apparirà.

Non cercate quindi il Se Superiore e l’identificazione con il divino nella tecnica della meditazione, questa può essere un mezzo, una via come tante, perfino quella maestra ma non è la meta. La meditazione è la strada ma raggiunta la casa, la strada è lasciata alle spalle. Il divino è in ogni piano, in ogni vibrazione, perfino nella forma ritenuta più rozza e grossolana. Lo stesso dicesi delle visioni e della kundalini, sappiate che queste arrivano naturalmente solo dopo aver raggiunto l’espansione di coscienza tale da permettere l’esperienza; l’esperienza però non è l’espressione del Se, ricordate che la vera essenza sta al là di ogni fenomeno, oltre le sensazioni oltre le percezioni, oltre l’intenzione e la coscienza stessa. Non scambiate l’esperienza per l’espressione l’una sta all’altra come la personalità sta all’Anima. L’espressione più grande per ogni essere umano è l’iniziazione ovvero l’identificazione con l’anima e successivamente con lo Spirito, la Mente Universale. Questa è la meta attuale. Ma presentazione attenzione, talvolta le visioni distolgono dal vero contatto e possono essere ingannevoli se non si sia aperto il flusso dell’intuizione pura che proviene dai piani alti dell’Anima.

Non cercate quindi neanche i fenomeni astrali e psichici come la chiaraudienza (la canalizzazione), la chiaroveggenza, la psicometria o la medianità. Questi non sono indice di spiritualità; sono solo i fiori dei poteri che possono essere utilizzati con saggezza solo operando dal piano dell’anima, altrimenti servirebbero solo a rallentare o intralciare il progresso spirituale, illudendo il discepolo di stare praticando la vera spiritualità. Concentratevi sul frutto non sul fiore, essi saranno solo una conseguenza, ed anche se non dovessero giungere comunque non sono fondamentali alla realizzazione.La verità sta oltre le parole, oltre le visioni oltre le esperienze.

Concludo, così questo articolo riportando le parole di un grande maestro di Saggezza, il Buddha Shakyamuni, in uno dei suoi discorsi:

Che non dobbiamo credere che una cosa sia vera, semplicemente perché è stata detta; né alla tradizione, perché ci è pervenuta dall’antichità; né alle opinioni in quanto tali; né agli scritti dei saggi, solo perché sono stati scritti da essi; né alle immaginazioni che si suppongono ispirate da un Deva (ossia presunte ispirazioni spirituali); né alle deduzioni tratte da qualche assunzione fatta a caso; né a ciò che sembra una necessità analogica; né per la pura autorità dei nostri istruttori o maestri. Ma dobbiamo credere quando lo scritto, la dottrina o il detto sono corroborati dalla nostra ragione e dalla nostra esperienza. Per questo io vi ho insegnato a non credere semplicemente perché avete udito, ma quando la vostra stessa coscienza vi dice di credere, allora agite di conseguenza e senza riserve”. (H.P.B. – “La Dottrina Segreta, Vol. III” – Edizioni Teosofiche Italiane).

Chiunque vorrà approfondire l’argomento potrà leggere l’anteprima del libro e scaricarlo gratuitamente a questo indirizzo: Il Fiore della Vita.

 

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