ARIETE – LA PRIMA FATICA DI ERCOLE – La cattura delle giumente antropofaghe

Aries

LA FATICA

Il Mito.

anima e personalitàIl figlio di Marte, Diomede, che aveva fama d’essere iracondo, governava il territorio che si estendeva oltre la Porta ed allevava cavalli e giumente da guerra sulle paludi delle sue terre. Selvaggi erano quei cavalli e feroci le giumente, e tutti gli uomini tremavano al solo sentirle, perché esse devastavano le campagne, percorrendole in lungo ed in largo, arrecando gravissimi danni ed uccidendo tutti i figli degli uomini che si trovavano sul loro passaggio; inoltre, esse generavano continuamente cavalli sempre più feroci e malvagi.

“Cattura queste giumente e poni fine a tutto il male che fanno”, fu il comando che risuonò alle orecchie di Ercole. “Và, salva questa lontana terra e coloro che la abitano”.

“Abderis”, gridò Ercole, chiamando l’amico molto amato che aveva sempre seguito i suoi passi di terra in terra, “vieni ad aiutarmi in questo compito”. Abderis giunse e si schierò a fianco dell’amico e con lui affrontò la prova. Fatti accuratamente i loro piani, essi seguirono cavalli erranti nei prati e nelle paludi di quella terra. Alla fine, sospinse le giumente selvagge in un angolo di un campo privo d’uscita e lì le catturò e le impastoiò. Egli urlò dalla gioia per il successo raggiunto.

Tale fu la gioia per la propria prodezza che non pensò consono alla sua dignità portare per le briglie le giumente o di riportarle lui stesso sul Sentiero a Diomede. Chiamò il suo amico: “Abderis, vieni qui e conduci questi cavalli attraverso la Porta”, quindi si volse e proseguì orgogliosamente.

Ma Abderis era debole e tale compito lo spaventò. Infatti, non poté trattenere le giumente, né giumenteimbrigliarle o spingerle attraverso la Porta dietro i passi dell’amico. Esse gli si rivoltarono contro, lo dilaniarono e lo calpestarono, uccidendolo e poi fuggirono nelle terre selvagge di Diomede.

Ritornato in sé, affranto dal dolore, umiliato e scoraggiato, Ercole riprese il proprio lavoro. Di nuovo vagò alla ricerca delle giumente, lasciando l’amico morente sul terreno. Di nuovo le catturò e le sospinse lui stesso attraverso la Porta. Ma Abderis giaceva morto.

Il Maestro lo squadrò con attenzione e mandò i cavalli in un luogo di pace affinché fossero addomesticati e sottomessi al loro compito. La gente di quella terra accolse con giubilo colui che l’aveva liberata dalla paura ed acclamò Ercole come Salvatore del paese. Ma Abderis giaceva morto.

Il Maestro si rivolse ad Ercole e disse: “La prima fatica è terminata; la prova è superata, ma male. Impara la vera lezione che da essa ti viene e procedi verso un altro servizio da rendere ai tuoi simili. Và nel paese custodito dalla seconda Porta, cerca e cattura il Toro sacro e portalo nel Santuario”.

Spiegazione.

La chiave di questa prima fatica e del significato del segno si trova nelle parole di un’antica scrittura indiana: “L’uomo non conosce esattamente la via verso il mondo celeste, ma il cavallo la conosce bene.” In tempi antichissimi, in India, il sacrificio del cavallo era legato al Dio sole e, secondo gli Ariani Vedici, ogni anno il Dio solare, quale cavallo zodiacale, doveva morire per redimere la carne. Il carro solare di Apollo è rappresentato trainato da cavalli ed il “principesco segno dell’Ariete” è strettamente connesso con la simbologia del cavallo, come è dimostrato da questa prima fatica.

Nei libri di simbologia, il cavallo rappresenta l’attività intellettuale. Il cavallo bianco simbolizza la mente illuminata dell’uomo spirituale e così nell’Apocalisse troviamo che Cristo avanza su di un cavallo bianco. Il cavallo nero rappresenta la mente inferiore con le sue false idee ed i concetti errati. Le giumente da riproduzione, che incontriamo in questa prima fatica, indicano l’aspetto femminile della mente che dà nascita alle idee, alle teorie e ai concetti.

Viene qui simboleggiata la tendenza della mente a creare forme-pensiero che incarnano le idee concepite e che, lasciate libere nel mondo, devastano e distruggono, quando emanano dalla mente inferiore, ma costruiscono e salvano quando provengono dall’anima.

Molecular ThoughtsIl significato della prova è ora certamente chiaro. Ercole doveva cominciare nel mondo del pensiero per acquisire il controllo mentale. Per lunghe età le giumente del pensiero avevano generato cavalli da guerra e con cattivi pensieri, cattive parole e idee errate avevano devastato la contrada. Una delle prime lezioni che ogni principiante deve apprendere riguarda il tremendo potere mentale di cui egli si può avvalere e tutto il danno che può arrecare ai vicini e all’ambiente mediante le giumente della sua mente.

Egli deve quindi imparare il giusto uso della mente e la prima cosa che deve fare è di catturarne l’aspetto femminile, in modo che non possa più generare cavalli da guerra. Qualunque emulo di Ercole può riscontrare facilmente di possedere queste devastanti giumente osservando attentamente, per un intero giorno, i suoi pensieri e le parole che pronuncia, anch’esse prodotte sempre dal pensiero. Scoprirà rapidamente che l’egoismo, la malevolenza, la tendenza al pettegolezzo e alla critica costituiscono gran parte del contenuto del suo pensiero e che le giumente della sua mente sono costantemente nutrite dall’egoismo e dall’illusione. Invece di dar nascita a idee e concetti che abbiano origine nel regno dell’anima e invece di essere fertilizzate dal regno spirituale, queste giumente divengono madri dell’errore, della falsità e della crudeltà che hanno origine nell’aspetto inferiore della natura umana.

Ercole si rese conto del danno arrecato da queste giumente e si precipitò eroicamente a salvare i suoi vicini. Egli decise di catturare le giumente, ma sopravvalutò se stesso. Riuscì a radunarle e a catturarle, senza però comprenderne la potenza e la forza, per cui le diede da tenere ad Abderis, simbolo del sé inferiore. Ma era necessario che Ercole, l’anima e Abderis, la personalità, sorvegliassero insieme quei cavalli devastatori. Abderis da solo non era forte abbastanza e ciò che era successo alla gente della contrada capitò anche a lui: le giumente lo uccisero. Questo è un esempio di come opera la grande legge e che paghiamo nella nostra stessa natura il prezzo degli errori commessi con le parole e con le azioni. L’anima deve affrontare di nuovo, nella persona di Ercole, il problema dei cattivi pensieri, ma solo quando diventerà l’aspirante focalizzato nel segno del Sagittario ed in quel segno ucciderà gli Uccelli Antropofagi, raggiungerà veramente il completo controllo del proprio processo mentale.

IL SEGNO

ariete (1)

Il segno della Mente

Ariete governa la testa. È per conseguenza il segno del pensatore e quindi un potente segno mentale. Ogni inizio ha origine sul piano mentale e nella mente del creatore, sia che questo creatore sia lo Spirito o l’anima dell’uomo.

  • Questo universo ha origine nel pensiero del Pensatore cosmico.
  • L’anima ha iniziato il suo percorso nella materia mediante lo stesso processo di pensiero.
  • La famiglia umana, il quarto regno di natura, venne in esistenza quando emerse la mente e differenziò l’uomo dagli animali.
  • L’aspirante comincia le sue fatiche quando diviene un vero pensatore e, in piena consapevolezza, comincia ad agire quale arbitro del proprio destino…

Note fondamentali.

Queste sono quattro e tutte trasmettono la stessa idea:

  1. Esprimi la volontà di essere e di fare. (Creazione — Essere)
  2. Sviluppa il potere di manifestare. (Attività)
  3. Combatti per il Signore. (Lotta)
  4. Giungi all’unità mediante lo sforzo. (Sintesi)

Qualità.

Questa prima fatica segna il primo passo sul “sentiero del trasferimento”, dal regno umano a quello divino. Ariete o agnello, quindi è il segno dell’Inizio (o dell’iniziativa), della Volontà o Potere (I Raggio).

Il segno dell’Ariete, è stato sempre indicato come il primo segno dello zodiaco. In esso la grande ruota inizia il suo ciclo. È quindi il segno del principio, l’inizio. Cosmicamente parlando, è il segno della creazione ed è a quest’idea che si riferiscono le parole della Bibbia: “L’Agnello immolato dalla creazione del mondo” (Apocalisse XIII, 8); perciò questo segno è chiamato il segno dell’Ariete o dell’Agnello.

  • Nella vita dell’aspirante al discepolato, l’Ariete denota il periodo della rigenerazione ovvero quando i mutamenti interiori della coscienza finiscono per provocare quel riorientamento (l’inversione della ruota dello zodiaco dal moto orario a quello anti-orario) nel quale l’anima inizia a governare l’intera personalità, assoggettandola alla propria volontà.
  • Nella vita dell’iniziato l’ariete denota la morte effettiva della personalità ovvero la rinuncia a ogni cosa per amore dell’umanità e del servizio mondiale. Ne risulta la liberazione definitiva.

In Ariete dunque inizia il lavoro creativo, si comincia a sentire l’anelito a liberarsi dalla forma, a rimuovere la pietra dalla porta del sepolcro dell’anima per essere figli di Dio nella libertà. È quindi il segno di impulsi forti e potenti, di violente fluttuazioni e sforzi esagerati; spesso è il segno del fallimento, ma sempre del successo finale.

Opposto polare.

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Nel suo segno opposto, Bilancia, si raggiungono la stabilità e l’equilibrio, poiché l’esperienza e le lezioni apprese nelle cinque fatiche intermedie (toro, gemelli, cancro, leone, vergine) donano quella fermezza e quell’atteggiamento equilibrato che noteremo in Ercole quando catturerà il Cinghiale, in Bilancia.

Pianeta reggitore exoterico (della personalità).

marsMarte incorpora forza di sesto raggio che tende all’idealismo, sovente al fanatismo distruttivo, alla guerra, al contrasto, allo sforzo e all’evoluzione. L’idea divina in Ariete diventa piano concreto in Capricorno, sia che si tratti della completa fioritura di tutte le forme di vita planetaria, dell’ambizione di una personalità che elabora i propri disegni e programmi terreni, o dell’aspirazione spirituale (l’ambizione mondana trasmutata nel suo aspetto superiore) dell’iniziato, che cerca di realizzare i propositi divini e farli propri.
In ogni caso Marte conduce al campo di battaglia in Scorpione.
Scorpione, che provoca infine la morte della personalità e libera l’uomo in Capricorno nel centro planetario che chiamiamo Gerarchia.

Pianeta reggitore esoterico (dell’anima).

mercury

Mercurio, che incorpora energia di quarto raggio, guida infine l’uomo attorno alla ruota della vita e mediante il conflitto gli consente di raggiungere l’armonia. Illumina la mente ed è intermediario fra anima e personalità, essendo il Messaggero degli Dei. Ciò, in prima istanza, produce inevitabile opposizione fra le coppie di opposti e un conflitto prolungato. Tale conflitto genera infine la vittoria e disperde l’illusione, illuminando la mente inferiore. Sole e Mercurio sono una cosa sola, come sovente si legge nei testi di occultismo. Il Sole è simbolo del Figlio di Dio, mediatore fra Padre-Spirito e Madre-Materia. Perciò Mercurio conduce Ariete verso la Vergine (simbolicamente) dove l’idea o Parola di Dio comincia a prendere forma e di conseguenza la vita latente in Ariete sperimenta la “crisi della nascita” (I iniziazione – nascita del cristo nel cuore), preludio alla nascita del Cristo cosmico, sebbene quella del Cristo individuale avvenga in Capricorno (III iniziazione – la trasfigurazione), al termine del necessario periodo di gestazione.

Croce Cardinale.

croce cardinaleAriete è una delle costellazioni della Croce Cardinale dei cieli. È la croce di Dio Padre e quindi della Monade che si incarna. È il volere o il potere che si esprime nel grande processo creativo. Quando l’iniziato (come vedremo) torna sulla Croce Cardinale, da cui discese quando si incarnò per salire sulla Croce Mobile, non si identifica più con la forma e neppure con l’anima, ma con la volontà divina, con l’eterno disegno e proposito. Disegno e proposito diventano suoi. Naturalmente in proporzione a ciò che la propria consapevolezza attuale riesce a percepire ed intuire. Ariete, quindi in punti diversi del Sentiero della Vita costringe l’anima sul terreno ardente e l’assoggetta al processo di purificazione durante l’incarnazione. Tramite i fuochi minori della mente, “le giungle dell’esperienza vengono incendiate e si dissolvono fra le fiamme, la Via è sgombra e la visione è raggiunta”.

E’ connessa allo scorpione (segno della croce fissa), che provocherà la morte della personalità (morte nel senso che vedrà la personalità allineata e fusa all’anima) e ai pesci (segno della croce mobile) che provocherà la morte di tutte le influenze che legano l’uomo alla ruota delle nascite e lo svincola dalla croce mobile per entrare in quella cardinale.

Ogni uomo quando studia un segno e i suoi influssi deve conoscere la propria situazione attuale e sapere quale croce condiziona quel momento particolare della sua vita ed evoluzione, ricordando che: il ciclo involutivo, del crescente coinvolgimento nella materia, è la vita sulla Croce Mobile (uomo comune e l’aspirante al sentiero); l’interludio di riadattamento o di lotta per la liberazione  conducono sulla Croce Fissa (il discepolo); infine la liberazione è sulla Croce Cardinale (l’iniziato).

Pianeti esaltati, in detrimento e che cadono.

Il Sole è esaltato in Aries. Qui il Sole significa la vita dello spirito che giunge a piena espressione per effetto del grande processo evolutivo iniziato in Aries. La vita di Dio, “lanciata in azione” in questo segno, perviene al compimento. La latenza diviene potenza e la mezzanotte diventa il mezzogiorno. Dio, il Padre, governa.

In questo segno Venere è afflitto. Questo segno è a suo detrimento. La ragione è che quando il Sole è esaltato e splende in tutta la sua gloria, i luminari minori impallidiscono. Come la personalità svanisce nella luce dell’anima, l’Angelo solare, così l’anima scompare e perde potere e radiosità quando la Presenza, fino ad allora velata, appare e domina la scena al termine del ciclo maggiore. Si afferma che le Menti che si incarnano, gli esseri umani, gli Angeli solari, giunsero in origine da Venere, ma a loro volta cedono il posto alla Monade, l’Uno. La mente è sostituita dall’intuizione e la ragione dalla percezione pura.

Saturno “cade” in Aries. Il significato è duplice, perché il segno è duale. Primo: Saturno è il Signore del Karma, che impone la retribuzione ed esige l’estinzione totale dei debiti, e quindi condanna alla lotta per l’esistenza, sia come forma che come anima. Saturno “cadde” pertanto, quando l’uomo cadde nella generazione. Egli “seguì i figli degli uomini nelle loro basse regioni”. Secondo: il potere di Saturno cessa del tutto e la sua opera si compie quando l’uomo (spirituale) si è liberato dal karma e dalle due Croci: Comune e Fissa. Esotericamente, Saturno non può seguire l’uomo sulla Croce Cardinale. Saturno è il pianeta che condiziona soprattutto il grado di sviluppo in cui è possibile la scelta, il rifiuto o l’accettazione cosciente dell’occasione, quando l’assumere responsabilità personale diventa un fatto riconosciuto in una vita pianificata e ordinata.

Motto del segno:
Dal punto di vista della forma o dell’astrologia ortodossa: “E il Verbo disse: Si ricerchi la forma”. L’Uomo.
Dal punto di vista dell’anima o dell’astrologia esoterica: “Avanzo e dal piano della mente governo”. L’Iniziato.

LE COSTELLAZIONI

Cassiopea, la Regina sul trono, sempre simbolo della materia. È la costellazione simboleggiantecassiopeameg quello stadio dell’esistenza umana in cui la materia o la forma sono predominanti e trionfanti, quando cioè la divina vita interiore è tanto profondamente celata che non dà nessun segno di manifestazione, e soltanto la natura materiale domina e controlla ogni cosa. Cassiopea siede sul Circolo Artico, vicino a Cefeo, il Re o il Legislatore, che troveremo in seguito come una delle tre costellazioni in Pesci. Al principio è la Legge; alla fine è la Legge, poiché Cefeo ha uno stretto rapporto col primo e l’ultimo segno dello zodiaco. È interessante notare che Maometto, il fondatore della religione più militante, nacque in questo segno e la leggenda dice che vi nacque anche Mosè. Mosè, il legislatore e Maometto, il guerriero. Il problema di Ercole, nell’iniziare le sue fatiche, è di dimostrare il suo potere sulla materia e sulla forma. Deve così riconoscere sin dall’inizio Cassiopea, la regina sempre sul trono.

cetusLa seconda costellazione è Cetus, il mostro marino, il nemico dei Piccoli Pesci… uno dei grandi simboli dell’anima è il pesce che nuota nell’oceano della materia e Cetus, il mostro marino, è il simbolo di ciò che chiamiamo male, che cerca di distruggere l’anima in incarnazione. Il mostro marino nell’oceano dell’esistenza e la regina sul trono indicavano ad Ercole la vastità del suo problema, ma la terza costellazione gli parlava di vittoria.

PerseoPerseo è la terza delle tre costellazioni, chiamata nello Zodiaco egiziano di Denderah, “colui che soggioga” e talvolta “il domatore”, colui che può incatenare la donna sul trono e conquistare il mostro. Si dice che Perseo possedesse l’elmo dell’invisibilità, i sandali della velocità, lo scudo della saggezza e la spada dello spirito. Così Ercole si vide riflesso nei cieli e quando si accinse a catturare le giumente antropofaghe, scoprì in se stesso la garanzia del conseguimento finale, anche se, al momento, le difficoltà che si trovava di fronte sembravano insuperabili.

Perseo 2

Bibliografia:

[1] Alice Bailey – Trattato dei Sette Raggi – Vol.III – Astrologia Esoterica – Il Libraio delle Stelle.

[2] Alice Bailey – Le Fatiche di Ercole – Il Libraio delle Stelle.

Continua leggendo:

– ASTROLOGIA ESOTERICA E LE FATICHE DI ERCOLE

 IL SIGNIFICATO ESOTERICO DEL MITO DI ERCOLE E DELLE SUE DODICI FATICHE

– TORO – LA SECONDA FATICA DI ERCOLE
 – La Cattura del Toro di Creta